cereali

Farro

L’agricoltura nel mondo è iniziata con la cerealicoltura. Sulle Alpi la coltivazione dei cereali inizia gradualmente nel neolitico (5.000 anni a.C.): miglio e panico (area savoiarda e nel varesotto), frumento monococco (proveniente da nord) e frumento dicocco, che probabilmente arriva dal Mediterraneo. Più tardi compaiono orzo, avena e segale.

In Piemonte nell’ultimo secolo la cerealicoltura si è concentrata in pianura, dove sono coltivati pochi ibridi di recente selezione (frumento, mais). L'abbandono delle montagne ha provocato l’estinzione di numerose vecchie varietà di mais e grano e la quasi totale scomparsa di specie “minori” (farro, segale, grano saraceno, orzo): innumerevoli varietà vegetali che la sapienza di generazioni di agricoltori e secoli di scambi tra popoli hanno selezionato per ogni condizione climatica, di suolo, di disponibilità di acqua.
Oggi solo grazie allo sfrozo di piccoli agricoltori-custodi queste antiche colture “minori” stanno sopravvivendo, grazie anche alle piccole filiere arricchite da mulini, fornai ma anche da microbirrifici che puntano ad utilizzare solo malto d'orzo piemontese.

Per saperne di più
Ogni areale ha avuto inizialmente il suo cereale di riferimento, ma gradualmente gli scambi di popolazioni e gli scambi commerciali hanno diffuso altri cereali ed altre piante alimentari nei vari continenti, con un processo che è durato millenni e che ha favorito soprattutto quelli a grande sviluppo longitudinale, come l’ Eurasia.

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