In Val Susa possiamo degustare il sapore dolce di 5 ecotipi pregiatissimi del Marrone della Valle di Susa, varietà di castagne da consumare fresche ma ottime da trasformare in marrons glacés: Marrone di San Giorio, Marrone di Bruzolo, Marrone di Meana, Marrone di Mattie e Marrone di Villarfocchiardo. Dal 2007 può vantare l'etichetta I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta), importante riconoscimento che ha reso possibile il recupero di moltissimi castagneti, spesso innestati con le varietà locali, che in questi territori negli ultimi anni hanno rischiato di scomparire.
La castanicoltura nel secolo scorso ha subito un abbandono massiccio da parte della popolazione, che non aveva più bisogno della castagna come integrazione alimentare in caso di scarsità di farina e pane e neppure ne traeva più del reddito.

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In montagna, prima dell'arrivo di patate e mais dall'America, in inverno si mangiava principalmente castagne, alimento ricco in amido e zuccheri semplici, ma anche in preziosi sali minerali.
Un'altra importante zona di produzione di castagne è la Val Pellice, dove una sessantina di produttori si sono riuniti in associazione.