Progettato tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento nel cuore della Torino romana, Palazzo Reale viene costruito sotto la salda reggenza di Cristina di Francia.
Nel Settecento al vecchio castello, prima porta romana poi casaforte del dominante di turno, si decide di rifare una facciata: quello che diverrà il primo senato del regno è tra il Sei e il Settecento residenza delle madame reali, da cui prende il nome di Palazzo Madama.
La grande opera di razionalizzazione dei palazzi del potere è una vera rivoluzione urbanistica del cuore sabaudo di Torino, che viene riorganizzato secondo la sua funzionalità per la gestione dello stato.
A Palazzo Reale segue una lunga manica di uffici in cui hanno sede i ministeri e le segreterie dello stato, dove oggi ha sede la prefettura. Ma la gestione dello stato ha anche bisogno di libri e di fonti, luoghi di conservazione della cultura e testimonianza del mecenatismo della corte: ed ecco la Biblioteca Reale, e il suo parallelo in un campo distante, l’Armeria Reale. Continuando con gli edifici dei servizi, il primo palazzo dedicato esclusivamente alla conservazione dei documenti utili alla gestione dello stato e del patrimonio della dinastia, il Palazzo degli archivi di corte, ancora oggi sede dell’Archivio di Stato di Torino.
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