La val di Susa, valle di passaggio principale tra la Pianura Padana e la Francia meridionale, è stata sempre oggetto di contesa, e i suoi valici hanno visto più di un tentativo di imposizione da parte di un potere sugli altri.
La fortezza di Exilles incorpora in sé molti di questi aspetti. L’attuale fortezza è, come molti forti alpini, costruzione ottocentesca; ma la sua storia è molto più antica. Già in epoca altomedievale si parla di una costruzione fortificata che sarebbe stata distrutta dai Franchi. È a partire da dopo il mille che inizia ad essere più sicura la documentazione, attraverso la quale possiamo seguire la storia di questo luogo fortificato, e con essa la storia delle varie dominazioni che si sono susseguite in alta valle.
A fine Seicento Exilles entra anche nel mistero più celebre di Francia, quello che avvolge la figura della Maschera di Ferro. Il prigioniero di Luigi XIV infatti sarebbe stato rinchiuso per qualche tempo nella fortezza alpina, oltre ovviamente che nella piazzaforte di Pinerolo, sotto la scorta di d’Artagnan.
Tappa importante è il consolidamento delle fortificazioni operato da Ignazio Bertola nel 1720, in cui si vede un disegno unitario da parte di Vittorio Amedeo II di Savoia di consolidamento del confine con la Francia, soltanto qualche anno dopo il trattato di Utrecht che aveva innalzato il duca alla corona regia. La nuova fortificazione sarà messa alla prova dalle truppe francesi nel 1745, reggendo alla prova dell’assedio e rimanendo inespugnata.
Le guerre settecentesche e le opere difensive sono travolte al cambio di secolo dall’ondata napoleonica: la fortezza, pericolosa per segnare un confine che non si voleva più esistesse dopo la conquista dell’Italia, viene distrutta. La fortezza è sì luogo importante per la strategia militare, ma è soprattutto luogo simbolo del confine che marca: quando la restaurazione riporta i Savoia a Torino, ricostruire il sistema difensivo è marcare nuovamente un territorio che è loro proprio. È allora che viene costruito il forte come lo vediamo ancora oggi.
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